sabato 31 dicembre 2016

Intanto ascolto

Siamo solamente idee incarnate
ricordare il pensiero originale
è la via per riconoscersi davvero
intanto io ascolto il vento gelido
suonare le corde degli alberi spogli
in questo bosco in attesa dell'inverno

lunedì 26 dicembre 2016

Svanire





c'è un'ultima sottile falce di luna
a ferire il cielo dell'est
l'osservo sanguinare di luce
mentre ancora l'ovest sbiadisce
dietro un canneto imperturbabile

(Respiro ogni particolare
per allontanare l'angoscia
la grande paura che ho
 di svanire)

venerdì 23 dicembre 2016

I ask the wood to call my name

When I want to escape
From my life of shades
I ask the wood to call my name
I ask the wood to embrace my fate
And I can bear again

It is my own way
To accept my face
Is often wrapped into the deep shame
While it would be covered by innocence
The one that I can find here again

I believe in something that I cannot define 
It’s the only thing that gives me the strength to fight 
When all the lovers have gone 
When all the friends have gone 
I will remain with my faith alone 

Even if I’m trying
To forget my nightmares
I feel their breath over my neck
Every time I’m just outside my land
And there is not a safe place to rest

I believe in something cannot define 
It’s the only thing that gives me strength to fight 
When all the lovers have gone 
When all the friends have gone 
I will remain with my faith alone

mercoledì 21 dicembre 2016

Istante


C’è un mare infinito
tra il mio cranio pulsante
e il mio cuore fradicio
lo intravedo in fessura
con gli occhi socchiusi
nell’istante in cui il sole
capovolge la sua rotta.

winter solstice 2016

sabato 17 dicembre 2016

Silenzio grezzo
















La notte è immensa
un canto di martiri
acerbe invocazioni
che stillano ossigeno.

La via è nascosta
appena oltre il vento
dove l’unica lingua
è silenzio grezzo.

Stamane il sole
è fiorito di nuovo
in un cielo ingrato
immemore di sé.

sabato 10 dicembre 2016

Quasinverno











Le ore prima del tramonto
in questi giorni di quasi inverno
sono fragili benedizioni
ognuna con il proprio odore
e con una differente luce
ch’allunga le ombre all’estremo
come le lunghe dita di Dio
che accarezzano la terra.

mercoledì 7 dicembre 2016

Tefilláh










Sul limitare del crepuscolo
nascosto dietro la porta a sud
ho ascoltato il vecchio frassino
intonare segrete tefilláh*
per allontanare la nebbia
e confinarla verso nord.

I giovani olmi increduli
frusciavano nella brezza
per imitare il sacro verso
mentre una lacrima sottile
bruciando mi ricordava
la mia apostasia.

(ho perso il mio Siddur**
lungo la strada tortuosa
che conduce dalla mente
all'anima sperduta)

* “Preghiere” in ebraico 
** Il libro ebraico delle preghiere quotidiane

sabato 3 dicembre 2016

Bernice










Per dimenticare
chi sono diventato
(paglia secca sotto la pioggia)
ho popolato il pomeriggio
di ricordi e di musica
cadaveri di sogni
cerebralmente morti.

Mi rammento primavere
infinite di speranze
e vorrei fosse di nuovo
Adar* in un istante
per immergermi nel cielo
e ritornare vergine
senza più sembianze.

Vorrei esser Bernice
per fermar l’emorragia
con un semplice tocco **
ma sono disarmato
e nudo di parole
la mia amata voce
soltanto una reliquia.

* Il mese di marzo nell’antico calendario ebraico 
** Vangelo apocrifo di Nicodemo 7,1: Bernice è una donna che testimonia a favore dei poteri taumaturgici di Cristo, dicendo di essere stata guarita da un’emorragia che continuava da 12 anni con il semplice tocco della veste di Gesù.